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Impara per insegnare e insegna per imparare

Cos’è per me la formazione

“La formazione è sicuramente una responsabilità per chi la dona, ma è anche una responsabilità per chi la riceve.”
Quand’è stata l’ultima volta che hai scelto di formarti? Quanto applichi di ciò che impari? Quanto ti assicuri che i tuoi collaboratori siano formati con regolarità?

La formazione è per me un dono, un modo per entrare in connessione con le persone
per poter condividere esperienze, conoscenze acquisite nel tempo, ma soprattutto per esprimere la propria unicità, al di là del contenuto stesso, con l’obiettivo di scambiare valore per evolvere.

Una parola può ferire o nutrire, in entrambi i casi, impatta sull’altro.

La parola formazione deriva dal latino “formatio”, “formare”, che letteralmente significa “dare forma” e quindi prendere forma.
Da una ricerca sull’etimologia della parola formazione, il termine in se può assumere una gran varietà di significati, anche diversi fra loro.
Se cercate su google viene genericamente definita come un procedimento complesso di trasferimento di contenuti e metodi per far acquisire alle persone livelli intellettuali, culturali, emotivi e spirituali sempre maggiori.
La formazione, infatti, non è un insieme di nozioni contenute in un cassetto acquisibile in un istante, ma un processo che dura nel tempo.
Può essere inteso sia come crescita personale (senso attivo), sia come perfezionamento di qualcuno (senso passivo).

Tutti noi, di fatto, facciamo formazione, con il nostro lavoro, nelle nostre riunioni, poiché diamo forma ogni giorno a nuove relazioni.
La nostra comunicazione dà forma a immagini e sensazioni che impattano sull’interlocutore.
Nei nostri discorsi, nell’interagire con i colleghi, nelle nostre riunioni, nei nostri silenzi, noi diamo forma ai nostri pensieri che si trasformano in emozioni, ispirazioni, insegnamenti per l’interlocutore.

E questo grazie al dono della parola che, conseguentemente, porta con sé la grande responsabilità della nostra comunicazione.

Ci sono parole, messaggi -verbali e non verbali- che hanno il potere di cambiare la vita di una persona, perché cosa, come e quando diciamo qualcosa, ha il potere di toccare le nostre corde più intime.
La formazione ha la possibilità di toccare i cuori delle persone, delle società, delle culture e di lasciarne il segno.

La formazione è sicuramente una responsabilità per chi la dona, ma ciò che mi preme sottolineare, è anche una responsabilità per chi la riceve.
La formazione è un seme infatti che raggiunge terreni molto diversi fra loro: alcuni incolti, altri aridi, altri invece fertili.
Un seme che può germogliare, come no, dipende dal terreno che lo accoglie.
Ecco perché la responsabilità è duplice: di chi dona, ma anche di che cosa ne fa, chi la riceve.

La formazione è un dono poiché è senza aspettativa: potremmo non vederne l’impatto, né sapere l’esito, perché magari le persone le abbiamo incrociate ad un bar, perché abbiamo perso i contatti, perché non ci hanno dato un feedback, ma ciò non ne diminuisce il potere.

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